Varietà delle nostre uve coltivate

Uva Durella

DURELLA

Uva antica e sconosciuta al di fuori della Lessinia, nella tradizione contadina dava luogo a vini aspri, “rabiosi”, secondo l’epiteto popolare.

Si tratta di una varietà a bacca bianca dal grappolo alato e compatto. Il nome deriva dalla durezza o compattezza della buccia e dalla elevata acidità totale che caratterizza il vino, ne permette un’elevata longevità e ottimi risultati con la spumantizzazione.

II vitigno Durella ama le buone esposizioni ma soprattutto esige nel vigneto un buon ricambio di aria e di questo i viticoltori sono consapevoli. Un vitigno che grazie ad una produzione costante, una buona resistenza alle malattie, un’ottima attitudine alla spumantizzazione (vedi contenuti acidi) ed un’alta vigoria (consona alle buone precipitazioni delle colline orientali veronesi e vicentine), ha trovato nell’area le condizioni pedoclimatiche idonee a fornire i migliori risultati qualitativi e a renderlo forte e capace di affrontare le sfide estreme.

La Durella è il vitigno autoctono dei Monti Lessini, una vite antica e rustica che dona uve dorate la cui caratteristica fondamentale è un tipico sapore acidulo ed una buccia spessa e ricca di tannine: sostanze polifenoliche che conferiscono al vino Durello la sua personalità unica.

Quando si parla di vitigni autoctoni si intendono le varietà di vitis vinifera che si sono adattate in maniera molto specifica ad un particolare territorio, grazie a secoli di selezione naturale e umana. Per questo i vitigni autoctoni sono in grado di leggere in profondità il loro ambiente naturale trasmettendo al vino un’identità territoriale e storica. La Durella è quindi autoctona per eccellenza: vive infatti sui Monti Lessini almeno fin dal Medioevo ed ha quindi alle spalle mille anni di adattamento a questo territorio.

Mille anni per esprimere al massimo la sua natura e per donare oggi agli spumanti Lessini Durello DOC la mineralità vulcanica tipica dei suoi suoli.

GARGANEGA

Il vitigno Garganega offre raccolti generosi, formando grandi grappoli cilindrici con ampie ali che alla fine della maturazione passa dal verde brillante ad un  dorato-ambrato traslucido all’epoca della vendemmia.

I grappoli robusti e sani, e di un buon livello di acidità sono adatti per l’appassimento, il metodo utilizzato per realizzare il tradizionale vino dolce, il Recioto di Soave.

Quando le rese sono controllate e nelle migliore parcelle di collina, l’uva può produrre vini complessi, capaci di invecchiare.

PINOT GRIGIO

Tra i vini bianchi il Pinot Grigio è sicuramente tra più importanti e coltivati nel mondo. È ottenuto da un vitigno a bacca bianca dal colore blu-grigio originario della Borgogna in Francia ed è diffuso in tutto il mondo. L’origine del nome francese “pinot” deriva dalla parola “pin”, che significa “pigna”. La forma del grappolo del Pinot Grigio ricorda una piccola pigna, come avviene per tutti i vitigni dal nome “pinot“.

Viene vendemmiato leggermente in anticipo per permettere a questa tipologia di vino di ottenere una buona acidità e note aromatiche fresche e delicate.

PINOT CHARDONNAY

Lo Chardonnay è un’uva a bacca bianca originaria della Borgogna: è tra i vitigni più diffusi al mondo, grazie alla sua grande plasticità e adattabilità a differenti tipi di clima e suolo. A seconda del tipo di vinificazione dallo Chardonnay si possono infatti ottenere tutte le tipologie di vino: spumanti, vini fermi, passiti.

CABERNET – CORVINA – RONDINELLA – MOLINARA

Vitigni a bacca rossa, che ha trovato terreno fertile quasi ovunque grazie alle sue capacità di adattamento, dando così origine a una grande varietà di vini famosi per longevità e qualità.

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